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9 Aprile 2018 Enrico Bertoletti

Guida di orientamento per la preparazione dell’offerta tecnica

Una delle maggiori difficoltà nello sviluppo del progetto di recupero è quella di conservare le caratteristiche dell’edificio senza comprometterlo dal punto di vista materico e formale, pur adeguandolo alle esigenze di comfort della contemporaneità.
Sulla base della distribuzione delle funzioni del progetto posto a base di gara, la miglioria dell’offerta tecnica può prevedere la razionalizzazione degli impianti sfruttando alcune possibilità determinate a volte dalle caratteristiche tipologiche degli edifici e a volte dalle caratteristiche tecnologiche degli impianti. Vediamo alcune delle soluzioni che possono essere adottate.

Corpi illuminanti
È pensabile proporre la realizzazione di elementi attrezzati (totem) mobili, zavorrati al pavimento o fissati alle pareti, contenenti le apparecchiature elettriche (interruttori, prese, illuminazione di emergenza ecc.). Inoltre queste strutture possono essere progettate per ospitare nella parte superiore eventuali corpi illuminanti orientabili in modo da assicurare un’illuminazione generale e diffusa negli ambienti dove tale soluzione è ritenuta più efficace.
L’obiettivo è di realizzare elementi funzionali compatibili e coerenti con il progetto di conservazione posto a base di gara, ma limitando tutti gli interventi che mettono a rischio gli aspetti identitari del manufatto.

Cavedi passanti
L’impiego di un cavedio passante verticale su tutti i livelli, magari collocato in zona retrostante a un elevatore, è un elemento facilmente ispezionabile dove poter localizzare tutte le linee dorsali principali con la finalità di contenere al massimo l’impatto degli impianti sulle strutture esistenti, oltre a facilitarne la manutenzione ordinaria e straordinaria. Lo stesso è possibile realizzare in orizzontale nelle aree esterne, per tutti quegli impianti anche di grande dimensione, al fine di razionalizzare la loro posa e manutenzione.

Tecnologia a radiofrequenza
La tecnologia ci viene in aiuto con la reperibilità sul mercato di punti di comando (interruttori) con tecnologia a radiofrequenza. L’installazione avviene in esterno, senza impattare sulle superfici decorate o su altri tipi di supporto di pregio artistico e architettonico e la “reversibilità” è facilmente attuabile.. Il comando di accensione e spegnimento viene impartito da un attuatore allocato in scatola di derivazione.

Utilizzo delle strutture esistenti
L’inserimento di elementi meccanici ed elettrici a vista in un’architettura storica rappresenta un problema di primaria importanza a causa dei possibili danni causati alla materia storica.
L’azione più efficace consiste nel limitare al massimo le interferenze posando tubazioni fuori traccia e realizzando così i sistemi atti a contenere le apparecchiature. Le azioni per la salvaguardia delle componenti architettoniche e decorative possono essere:

  • un percorso degli impianti organizzato in funzione delle caratteristiche spaziali e materiche dell’edificio. Al livello dei pavimenti le tubazioni sono concentrate nelle zone più manipolabili: nei sottofondi e, se oggetto di consolidamento statico, nei riempimenti dei solai e delle volte;
  • l’utilizzo di eventuali arredi fissi esistenti, opportunamente smontati e rimontati, per il passaggio degli elementi distributivi degli impianti al fine di garantire la conservazione delle pavimentazioni senza il loro smontaggio, che comprometterebbe lo stato di conservazione e il pregio architettonico;
  • il passaggio degli impianti elettrici e speciali sui muri può essere eseguito prevalentemente fuori traccia: i cavi di alimentazione dei corpi illuminanti e delle altre apparecchiature elettriche sono quindi contenuti entro tubazioni passacavi metalliche ancorati ai muri con perforature puntuali per ospitare i collari di analogo materiale.

arch. Enrico Bertoletti – torinoarchitetti.com