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22 Aprile 2018 Enrico Bertoletti

Guida di orientamento per la preparazione dell’offerta tecnica

Come definita dalla norma UNI 11156 “Valutazione della durabilità dei componenti edilizi”, la durabilità dei componenti edilizi indica la capacità di svolgere le funzioni richieste durante un determinato periodo di tempo e sotto l’influenza dei fattori previsti in esercizio.
Durante la redazione dell’offerta tecnica è importante individuare componenti in grado di soddisfare gli standard prestazionali ed economici del progetto privilegiando sempre quelli in grado di fornire maggiori garanzie di durabilità nel tempo.
Sovente si tratta di proposte che si basano su valutazioni che il concorrente o il suo consulente sono in grado di fare grazie all’esperienza nel settore e grazie alla disponibilità di un proprio archivio di componenti campione.

La vendor list

Il risultato delle scelte si traduce in una vendor list dove, a fronte dei materiali indicati in progetto, sono inseriti quelli proposti dal concorrente accompagnati dalle relative schede tecniche che ne definiscono le caratteristiche principali.
I componenti così selezionati, se approvati dalla stazione appaltante, modificano il fascicolo dell’opera, che descrive gli interventi manutentivi cui l’opera e i suoi componenti sono sottoposti nel corso della vita funzionale, con riduzione dei cicli di manutenzione ordinaria e con una dilatazione nel tempo degli interventi di manutenzione straordinaria. Normalmente il concorrente provvede poi:

  • a garantire l’impiego di materiali di primarie case produttrici;
  • all’installazione dei componenti tramite utilizzo di maestranze specializzate;
  • alla verifica in corso d’opera delle corrette esecuzioni delle lavorazioni.

Durabilità per il restauro

La durabilità di un intervento di restauro presenta una metodologia d’approccio che deve necessariamente coinvolgere differenti discipline per le quali, prima dell’esecuzione delle opere è sempre bene predisporre o integrare il piano di indagini storico-fisiche, al fine di verificare la validità dell’intervento da svolgere, la compatibilità con i materiali preesistenti e la coerenza con le necessità di conservazione richieste.

Durabilità per il settore impiantistico

Al fine di assicurare la durabilità degli impianti tecnologici, elenchiamo alcune prassi che possono essere offerte nella gara:

  • impiego di componenti che garantiscono disponibilità di pezzi di ricambio e facilità di accesso al servizio manutentivo;
  • formazione del personale della stazione appaltante per la conduzione degli impianti installati e per il loro monitoraggio;
  • visita periodica di controllo da parte dell’installatore per la verifica del corretto utilizzo dell’impianto e del suo funzionamento;
  • controllo periodico durante le fasi di costruzione dell’edificio e di installazione degli impianti dei valori di trasmittanza e di eventuali problematiche connesse agli impianti elettrici e di riscaldamento tramite l’ausilio di attrezzatura specifica.

arch. Enrico Bertoletti – torinoarchitetti.com

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9 Aprile 2018 Enrico Bertoletti

Guida di orientamento per la preparazione dell’offerta tecnica

Una delle maggiori difficoltà nello sviluppo del progetto di recupero è quella di conservare le caratteristiche dell’edificio senza comprometterlo dal punto di vista materico e formale, pur adeguandolo alle esigenze di comfort della contemporaneità.
Sulla base della distribuzione delle funzioni del progetto posto a base di gara, la miglioria dell’offerta tecnica può prevedere la razionalizzazione degli impianti sfruttando alcune possibilità determinate a volte dalle caratteristiche tipologiche degli edifici e a volte dalle caratteristiche tecnologiche degli impianti. Vediamo alcune delle soluzioni che possono essere adottate.

Corpi illuminanti
È pensabile proporre la realizzazione di elementi attrezzati (totem) mobili, zavorrati al pavimento o fissati alle pareti, contenenti le apparecchiature elettriche (interruttori, prese, illuminazione di emergenza ecc.). Inoltre queste strutture possono essere progettate per ospitare nella parte superiore eventuali corpi illuminanti orientabili in modo da assicurare un’illuminazione generale e diffusa negli ambienti dove tale soluzione è ritenuta più efficace.
L’obiettivo è di realizzare elementi funzionali compatibili e coerenti con il progetto di conservazione posto a base di gara, ma limitando tutti gli interventi che mettono a rischio gli aspetti identitari del manufatto.

Cavedi passanti
L’impiego di un cavedio passante verticale su tutti i livelli, magari collocato in zona retrostante a un elevatore, è un elemento facilmente ispezionabile dove poter localizzare tutte le linee dorsali principali con la finalità di contenere al massimo l’impatto degli impianti sulle strutture esistenti, oltre a facilitarne la manutenzione ordinaria e straordinaria. Lo stesso è possibile realizzare in orizzontale nelle aree esterne, per tutti quegli impianti anche di grande dimensione, al fine di razionalizzare la loro posa e manutenzione.

Tecnologia a radiofrequenza
La tecnologia ci viene in aiuto con la reperibilità sul mercato di punti di comando (interruttori) con tecnologia a radiofrequenza. L’installazione avviene in esterno, senza impattare sulle superfici decorate o su altri tipi di supporto di pregio artistico e architettonico e la “reversibilità” è facilmente attuabile.. Il comando di accensione e spegnimento viene impartito da un attuatore allocato in scatola di derivazione.

Utilizzo delle strutture esistenti
L’inserimento di elementi meccanici ed elettrici a vista in un’architettura storica rappresenta un problema di primaria importanza a causa dei possibili danni causati alla materia storica.
L’azione più efficace consiste nel limitare al massimo le interferenze posando tubazioni fuori traccia e realizzando così i sistemi atti a contenere le apparecchiature. Le azioni per la salvaguardia delle componenti architettoniche e decorative possono essere:

  • un percorso degli impianti organizzato in funzione delle caratteristiche spaziali e materiche dell’edificio. Al livello dei pavimenti le tubazioni sono concentrate nelle zone più manipolabili: nei sottofondi e, se oggetto di consolidamento statico, nei riempimenti dei solai e delle volte;
  • l’utilizzo di eventuali arredi fissi esistenti, opportunamente smontati e rimontati, per il passaggio degli elementi distributivi degli impianti al fine di garantire la conservazione delle pavimentazioni senza il loro smontaggio, che comprometterebbe lo stato di conservazione e il pregio architettonico;
  • il passaggio degli impianti elettrici e speciali sui muri può essere eseguito prevalentemente fuori traccia: i cavi di alimentazione dei corpi illuminanti e delle altre apparecchiature elettriche sono quindi contenuti entro tubazioni passacavi metalliche ancorati ai muri con perforature puntuali per ospitare i collari di analogo materiale.

arch. Enrico Bertoletti – torinoarchitetti.com